Musica

Il 1974 sarà ricordato come l’anno dei turbamenti. Molta gente, semi addormentata dall’ipnotico scintillio delle illusioni della mente e della materia, è stata forzata ad aprire un occhio sulle finestre che si stanno aprendo sull’«altra realtà». La prima reazione è di cercare la sicurezza in qualche aspetto del passato. È cercare un modo per ritrovare il calore del grembo materno.

Così Wilfrid Mellers scrive «Twilight of the Gods» (ed. Faber and Faber, London 1974), un libro che parla dei Beatles ma solo per farci capire che la musica è un mezzo per andare oltre i limiti della mente e ritrovare la sicurezza di quando ci bastava il battito di un cuore, l’amore materno.

Si produce ora nel mondo un particolare tipo di musica, al solo scopo di iniziare i «giovani di spirito» a percepire e godere la BELLEZZA e la BONTÀ che avanzano sul filo sospeso nell’universo verso l’Età dell’Acquario. George R. Gillespie, nel 1958 compose «Dear God Above» (Caro Dio che stai in alto), e questo canto-preghiera per la pace si è, dieci anni dopo, trasformato nelle canzoni di «Hair» per l’Età dell’Acquario («Let the sunshine in», «Aquarius», ecc.).

Paul Hindemit (morto nel 1963) e tanti altri, hanno cercato, e cercano, la Göttersprache, quel linguaggio degli Dei che può far scoprire all’uomo le ragioni dell’Armonia cosmica. Altri trovano le porte del misticismo ascoltando gli accordi d’organo in chiese quasi deserte o dissacrate. L’energia che sprigiona dalla musica è oggi molto importante per sviluppare il potenziale umano.

NON È PESANTE … È MIO FRATELLO
(Parole e musica di Bob Russell e Bobby Scott)

La strada è lunga
e ha tante svolte
che ci portano chissà dove …

Ma io sono forte,
forte abbastanza da portarlo:
non è pesante,
è mio fratello.

Così camminiamo
e ho cura del suo benessere.

Non deve portare dei pesi,
perché il suo peso mi è dolce.

Non è pesante,
perché è mio fratello.

Se non porto dei pesi,
sono oppresso dalla tristezza.

Se tutti i cuori
non sono pieni della gioia dell’amore,
la nostra strada diventa troppo lunga,
per luoghi da dove non si ritorna.

Ma mentre siamo in cammino
perché non amarci?

Il peso degli altri
ci sembrerà leggero.

Non è pesante,
è mio fratello.

Tratto da “Giuda Internazionale dell’Età dell’Acquario”, Edoardo Bresci,1975, Ed. L’Età dell’Acquario.

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