“L’alba di un nuovo giorno si leva sulla Terra. Quest’opera non è una corrente, ma un vortice. Ogni mondo personale riflette il cielo in fiamme per il fuoco che divora le vecchie forme. Maestro Morya” Bernardino del Boca è stato un vero profeta dell’Era dell’Acquario, di questa visione di una Realtà Spirituale che la maggior parte degli esseri umani non conosce, ma che così silenziosamente e inesorabilmente domina sulla nostra vita e la plasma secondo il Piano di evoluzione che prevede il crollo del mondo psicologico conosciuto dietro l’emersione dell’Uomo Nuovo che dovrà vivere per essere e non per avere. La frase del Maestro Morya compariva sulla prima pagina di quella rivista rivoluzionaria, “L’Età dell’Acquario” avviata, precorrendo veramente i tempi, nel 1972 per “chiamare a raccolta coloro che avvertono le prime vibrazioni dell’Età dell’Acquario, perché diventino coscienti di questa loro comunità ideale, si riconoscano e creino i primi Centri di uomini che tendono a pensare, sentire e vivere in modo nuovo, libero e felice”. La rivista raccoglieva e pubblicava notizie e brani utili a comprendere i fenomeni che iniziavano a sconvolgere i valori umani e le forme mentali che avevano caratterizzato i secoli precedenti, pervasi dal dolore, dal fanatismo, dallo scetticismo, dal conformismo e dalla tendenza a guardare al passato. Queste qualità negative sono state originate a loro volta da mali più profondi, cioè egoismo, ignoranza e paura.
Bernandino del Boca credeva fermamente che dopo la sperimentazione della vita personale intrisa di tali mali e tesa a perseguire soprattutto la conoscenza, l’Umanità si avviava a cercare e conquistare la saggezza, basata sulla “linea del cuore” come alternativa alla “linea della mente” preferita negli ultimi due millenni. La rivista fu un atto di coraggio e di fede, ma non fu la sola azione concreta che Bernardino del Boca intraprese per compiere la sua missione di precursore dell’Età dell’Acquario. Coerentemente con quanto ripeteva in ogni sua conferenza, colloquio e intervento a vari livelli, sia pubblici che privati, si spese anche totalmente per avviare il primo dei centri acquariani che dovevano favorire la nascita dell’Uomo Nuovo, dando un chiaro esempio che era possibile vivere secondo un approccio alla vita libero e al di sopra dei limiti della mente. Nel 1981 veniva perciò fondato il Villaggio Verde, in località San Germano di Cavallirio (NO), sulla base di una libera scelta degli abitanti di condividere la sperimentazione voluta da Bernardino del Boca nella Natura, senza una struttura di regole rigide e senza una autorità che imponesse agli altri comportamenti o attività da seguire.
Sempre nella totale dedizione della sua vita a sperimentare nel qui ed ora l’utopia della fratellanza universale, che dovrebbe essere l’ideale alla base di ogni comunità di uomini che vivono secondo la “linea del cuore”, Bernardino del Boca promosse, fin dai tempi della sua permanenza a Singapore dove lavorò anche per l’ONU, di cui vedeva i limiti, l’idea di un Parlamento Mondiale preceduto, come prova ed esempio da seguire, di una federazione degli stati europei. Per tale idea cooperò con varie personalità di rilievo, sia italiane che europee e fece parte anche di varie associazioni antropologiche in varie nazioni, della Lega per i Diritti Umani presso l’ONU, dell’Accademia delle scienze di N.Y., di varie commissioni economiche africane e del Congresso internazionale per l’eguaglianza sessuale, in particolare per affrontare l’emarginazione degli omosessuali, patrocinata dalla regina Giuliana d’Olanda. Bernardino del Boca sponsorizzò l’idea, rivoluzionaria dell’Hallesismo, sviluppato da Agostino Maria Trucco, una proposta per un nuovo ordine economico mondiale che va oltre le varie monete nazionali e organizza sullo stesso piano gli scambi di beni, servizi e capitali, e supera i problemi di inflazione, burocrazia e costi eccessivi dell’economia odierna.
Bernardino del Boca, però, nella sua fervente attività non dimenticò mai che bisogna agire anche a livello del “giorno per giorno” e al servizio dei diseredati, altrimenti i discorsi ad alto livello perdono valore. Per questo, sempre impegnandosi in prima persona, operò per molti anni a San Vittore, nell’ambito dell’associazione Rinascita Sociale, a sostegno dei carcerati, nella convinzione che la giustizia in realtà, se si guarda alle cause e non agli effetti, non è giusta e molto spesso i carcerati sono in realtà vittime a loro volta delle ingiustizie della Società. È però anche da sottolineare che Bernardino del Boca ha avuto, comunque e sempre, una disponibilità grandissima e generosa nei confronti di chiunque chiedesse aiuto o consiglio.
Il suo mestiere di insegnante, in realtà svolto come missione per seminare le sue idee libertarie e utopistiche tra i giovani che dovevano costruire il mondo del domani, gli diede l’opportunità di affiancare sempre alla formazione scolastica la trasmissione dell’amore per la ricerca del Bello, del Buono e del Vero, facendo percepire che dietro questi valori fondamentali c’è quella realtà spirituale che tutto crea e che è l’unica vera realtà che ha senso conoscere.