Scrittore

Dopo l’opera di esordio “Nightly Face” pubblicata a Singapore nel 1948 (e nella traduzione italiana a Milano nel 1951) e la successiva “Nawa Sangga” (Sidney 1949), il prof. Bernardino del Boca lavorò ad un testo di grande impegno che fu edito da Vallardi nel 1961, “Storia dell’antropologia”, che aveva lo scopo di far conoscere in Italia l’antropologia culturale, ma nello stesso tempo, tramite uno stile particolare, di offrire al lettore la possibilità di far uso della sua facoltà intuitiva. Ancora dedicati all’antropologia sono due altri suoi volumi pubblicati nel 1964 nell’ambito dell’opera “Museo dell’uomo”.

Nel 1969 del Boca comincia la sua attiva collaborazione alla rivista “In tema di…”, che continuerà fino al 1978, e nel 1970 fonda una rivista molto originale nella forma e nei contenuti intitolata “L’Età dell’Acquario”. La pubblica Edoardo Bresci di Torino che da quell’anno in poi sarà l’editore di tutti i libri di del Boca.

Nel 1971 esce “La dimensione umana”, che si collega nel titolo e nei contenuti alle tematiche antropologiche ma si caratterizza fin dalle sue premesse come un testo di contenuto spirituale. L’autore mette in evidenza nelle prime pagine la matrice di cultura teosofica, che per lui è soprattutto un modo di vivere, “nello spirito della fratellanza universale” e nella “fede nell’unicità della vita”. Nel 1975 pubblica “La guida internazionale dell’Età dell’Acquario”, un’opera che presenta un gran numero di associazioni, organizzazioni, centri e individui che in tutte le nazioni in diversi ambiti e in varie forme contribuiscono a migliorare il mondo e a permettere la transizione verso un’epoca caratterizzata dalla ricerca della saggezza e dal superamento delle negatività.

“Singapore-Milano-Kano”, del 1976, inaugura una serie di diari che d’ora in poi costituiranno la forma privilegiata di scrittura scelta da del Boca, attraverso la quale egli si rivolge confidenzialmente al lettore invitandolo a scoprire i significati che stanno oltre le parole e di cui ognuna di esse è portatrice. Lo scrittore si pone il difficile compito di parlare della realtà spirituale e di insegnare ad ascoltare con il cuore. “Singapore-Milano-Kano” riguarda sette anni, a partire dal 1969 fino al termine del 1975, che secondo l’autore costituiscono gli ultimi di un’epoca. È il diario di un’intensa vita interiore, che si svolge su diversi piani, e l’analisi di ciò che accade intorno a lui e nel mondo come espressione di un tessuto di “fili di energia” collegati tra loro (yantra), che hanno a che fare con la realtà delle cause, cioè di quel che ognuno semina. “La casa nel tramonto”, pubblicato nel 1980, è il diario di un solo anno che si conclude con la fine di giugno del 1978, quando del Boca sta per lasciare Milano, dove ha vissuto a lungo, dopo essersi congedato per sempre dal mondo della scuola in cui ha insegnato per molti anni. Nel 1980 escono anche i suoi tre volumi sull’esoterismo, nell’enciclopedia “Universo della parapsicologia e dell’esoterismo” (Trento Procaccianti Editore) e nel 1981 “La dimensione della conoscenza – dalla paleontologia all’esoterismo”.

Ad Alice Castello, il paese piemontese in cui del Boca si è trasferito, egli rilegge e riordina i diari che aveva scritto durante la sua permanenza in Siam e Malesia dal 1946 al 1949. E così avviene che il diario del 1980 comincia ad accogliere quelli siamesi e malesi, a partire dal diario-racconto inedito che aveva intitolato “Uno che torna dal tempio di Han”. L’opera che ne risulta è “Iniziazione alle Strade Alte”, pubblicata nel 1985, che da’ avvio a una trilogia incentrata sui diari paralleli. Il secondo volume, “Il segreto” (1986), riprende dunque il diario di Alice Castello (anno 1981) e quello di Singapore, che si sviluppa in particolare intorno a una ricerca sulle società segrete cinesi ma anche sui vari aspetti del segreto. L’ultimo volume della trilogia, “Il servizio” (1988), riguarda il diario scritto ad Alice ma soprattutto a Saint Vincent – dove del Boca si trasferisce nel 1986 – nel periodo compreso tra la fine dell’81 e l’87, e quello relativo agli ultimi mesi trascorsi a Singapore e al lungo viaggio di ritorno per mare in Europa. L’ultimo periodo di Singapore è quello che prepara del Boca al servizio, lo scopo primario a cui dedicherà tutta la sua vita dopo il ritorno dall’Oriente.

Nel 1989 pubblica “Birmania – un Paese da amare”, un testo ricco di informazioni soprattutto sulla spiritualità di quel Paese. È l’ultimo suo libro. Negli anni successivi fino alla sua scomparsa egli è assorbito prevalentemente dall’impegno nel Villaggio Verde e, pur continuando ad occuparsi della rivista “L’Età dell’Acquario” e a tenere conferenze, tende a sostituire alle parole il silenzio, quello del muni (l’asceta silenzioso).

I libri di del Boca sono da considerarsi soprattutto come opere di saggezza, scritte da un maestro spirituale che si ritrova il difficile compito di parlare all’Occidente e in particolare in Italia, un Paese che non brilla in aperture sul piano culturale. Il suo stile viene da lui definito “psicotematica”, una scrittura che trasmette le tematiche dell’anima e non della mente affinchè il lettore possa, leggendo, avere delle intuizioni. È uno scopo che si sono preposti i maestri spirituali di tutti i tempi e particolarmente esplicitato in Oriente, dove lo sviluppo dell’intuizione e della consapevolezza sono tradizionalmente considerati essenziali. La formazione dell’autore, come lui stesso racconta nei suoi libri, è complessa. Cresciuto a contatto con la cultura teosofica, egli la sviluppa in modo originale. Suoi sono neologismi come “Zoit”, per indicare delle energie spirituali, oppure “fuochi puri”, che corrispondono ai quattro brahmavihara della tradizione indiana, oppure “psicotematica” stessa o anche “continuo-infinito-presente”. Il suo linguaggio sa essere piano e scientifico ma anche creativo e percorso da forti venature poetiche.

Nella rivista L’Età dell’Acquario Bernardino del Boca ha compiuto un lavoro immenso, di riscoperta di personaggi del passato, molti dimenticati ma degni di essere conosciuti e studiati; ha presentato instancabilmente divinità, miti, correnti filosofiche e religiose, opere letterarie, artistiche e scientifiche. Nella rivista troviamo pertanto una sorta di enciclopedia sintetica di tutti i contributi che nei diversi ambiti del sapere e dell’attività umana hanno arricchito l’umanità e l’hanno condotta lungo un percorso evolutivo di consapevolezza. Parallelamente alla rivista sono usciti anche vari Quaderni dell’Età dell’Acquario, opera di diversi autori; il n.14, “La quarta dimensione” (1977) è di del Boca come sua è la lunga introduzione a “Lo yoga della bellezza”, ma anche quelle seppur più brevi di altri Quaderni.

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